Quaranta, among the final 10 Nominees for fRoots Magazine Best New Album of 2015

froots

Our Quaranta is among the final 10 Nominees for fRoots Magazine Best New Album of 2015!!!! thank you so much!!! we are so proud!

il nostro Quaranta è tra i dieci finalisti per il premio di Miglior Album del 2015 secondo la prestigiosa rivista inglese fRoots!! grazie di cuore!! siamo felici ed orgogliosi e vogliamo condividerlo con voi!

“We are proud to announce the nominees in the 30th annual fRoots Crtics”
Poll for Albums Of The Year:

Alphabetically:
NEW ALBUM OF 2015
Anna & Elizabeth : Anna & Elizabeth (Free Dirt)
Canzoniere Grecanico Salentino : Quaranta 40 (Ponderosa)
Bassekou Kouyate & Ngoni Ba : Ba Power (Glitterbeat)
Sam Lee & Friends : The Fade In Time (Nest Collective)
Leveret : New Anything (RootBeat)
Emily Portman : Coracle (Furrow)
The Rheingans Sisters : Already Home (RootBeat)
Simpson, Cutting & Kerr : Murmurs (Topic)
Stick In The Wheel : From Here (From Here)
Vieux Farka Touré & Julia Easterlin : Touristes (Six Degrees)

“Quaranta” tra i finalisti delle Targhe Tenco, CoolClub.it intervista Mauro Durante

 

Dopo la “nomination” di due anni fa per “Pizzica Indiavolata”, il Canzoniere Grecanico Salentino approda nuovamente nella cinquina finale delle Targhe Tenco con Quaranta (Ponderosa Music & Arts – promosso con il sostegno di Puglia Sounds Record).   “Sono felicissimo”, sottolinea il leader Mauro Durante. “Per noi è una conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta”.

Da quasi dieci anni hai sostituito tuo padre alla guida del Canzoniere Grecanico Salentino. Dopo alcuni cambi di formazione mi pare abbiate trovate un equilibrio che è stato apprezzato in Italia e all’estero.
Il Canzoniere è sempre stato un laboratorio, da cui sono passati tanti artisti, alcuni dei quali hanno scritto la storia della riproposta della musica popolare salentina. La guida è passata da Rina Durante a mio padre Daniele, poi a me. Sono orgoglioso di poter portare avanti questa bellissima storia. La formazione attuale del CGS è composta da quelli che secondo me sono i migliori interpreti di questa musica, in grado di coniugare la conoscenza dei linguaggi ad una sensibilità creativa imprescindibile per il gruppo: Giulio Bianco, Emanuele Licci, Massimiliano Morabito, Giancarlo Paglialunga, Silvia Perrone e Alessia Tondo.

Quante è difficile, domanda annosa, riscrivere una tradizione radicata come quella della musica popolare salentina. Cosa ispira le vostre nuove canzoni?
Non esistono ricette, ma sicuramente è fondamentale amare la musica popolare, ascoltarla fino allo sfinimento, studiarla, analizzarla, cercare di comprenderne gli aspetti fondamentali. Farsi sempre tante domande, sui testi, sulle musiche, sui contesti, perché nulla veniva cantato per caso. La musica popolare è per definizione collegata ad una funzione. Senza questa comprensione, senza capire il contesto e il significato simbolico di alcuni canti, secondo me non ha senso riproporre materiali tradizionali. Noi cerchiamo di fare nostri alcuni stili e alcune caratteristiche, quelle che costituiscono la base di un linguaggio, per poi creare il nostro. Per noi non deve esserci differenza oggi tra il materiale tradizionale che scegliamo di riproporre e le nuove composizioni, è tutto parte dello stesso racconto. Le nostre canzoni sono ispirate da quello che viviamo ogni giorno, parlano di noi, e della nostra contemporaneità. Per farlo ci serviamo di nuovi testi e musiche, nuovi arrangiamenti, o di canzoni antiche che hanno saputo trasmettere certe emozioni per secoli, e che noi riteniamo possano farlo ancora oggi con grande forza.

Quaranta celebre i 40 anni, appunto, della nascita dello storico gruppo. Tra i fondatori c’era, oltre tuo padre, anche Rina Durante. Qual è il lascito di una intellettuale come lei?
Ci lascia l’eredità di una poetica e di una brillantezza che sono ancora le nostre fondamenta. Non facciamo operazioni nostalgia, ma provando a comprendere le nostre radici cantiamo e danziamo il nostro presente. Rina ci ha insegnato questo, incitando il ritorno alla ricerca etnografica sul campo e allo stesso tempo fondando il CGS come simbolo di una rinnovata consapevolezza culturale.

Un pensiero finale per Erri De Luca con il quale avete collaborato. Rischia otto mesi di carcere per aver espresso una sua opinione. Com’è stato il vostro incontro? Quanto ha influenzato il vostro modo di scrivere?
Quello con Erri rispetto alla canzone Solo Andata è il racconto di tanti incontri. Da Gabriella Della Monaca ad Erri a mio padre, poi ad Alessandro Gassmann e ad Amnesty International. La dimostrazione del potere reale che hanno la musica e la danza di unire, di annullare le distanze. La collaborazione con Erri De Luca è come unita da un filo rosso che parte da Rina e passa da mio padre, fino a lui ed a noi. Erri è senza dubbio uno dei più grandi scrittori italiani della nostra epoca. Il processo che sta subendo è una delle pagine più vergognose della recente storia d’Italia, e il silenzio assenso di molti politici, giornalisti ed intellettuali è lo specchio della nostra realtà attuale. Erri De Luca per noi è uno stimolo inesauribile, “un’istigazione” a vivere.

READ THE ARTICLE

Notte della Taranta: CGS featuring Erri De Luca e Cafelulé Danza Contemporanea Verticale

ph. Vincenzo De Pinto

La Notte della Taranta celebra i 40 anni di storia del Canzoniere Grecanico Salentino

noalleradicazionedegliulivi

“Abbiamo voluto fortemente celebrare i 40 anni del Canzoniere sul palco di Melpignano, spiega Massimo Manera presidente della Fondazione La Notte della Taranta, perché con il Canzoniere celebriamo la tradizione che non è il passato ma il laboratorio dei suoi materiali che utilizziamo per costruire il presente e immaginare il futuro. Il Canzoniere, con l’intellettuale Rina Durante e l’etnomusicologo Daniele Durante, ha consentito negli anni 70 di creare un ponte tra tradizione e innovazione. Oggi con Mauro Durante esplora scenari nuovi e consnete alla nostra cultura di essere conosciuta nel mondo”

Sul palco del Concertone finale del 22 agosto 2015 a Melpignano per la 18ma edizione del Festival il CGS presenta in anteprima assoluta, uno spettacolo originale che prende forma dal concept del nuovo album Quaranta.

Uno spettacolo totale, di musica, danza, luce, simbolismi, parole e colori, per una serata indimenticabile, senza tempo, tra sogno, riflessione ritmo e magia, che prevede la partecipazione eccezionale dello scrittore italiano Erri De Luca (già autore del testo del brano Solo Andata, vincitore del premio Arte e diritti umani di Amnesty International) e della compagnia di danza verticale Cafelulé Danza Contemporanea Verticalel!

22 agosto, ore 20.45!

The Guardian celebra il nostro show al Cambridge Folk Festival!

CGS  live in Rome

The Guardian celebra il nostro show al Cambridge Folk Festival!!

“a stirring performance from the Italian pizzica band Canzoniere Grecanico Salentino, with their hypnotically powerful dance style”

“Una performance entusiasmante dal gruppo Italiano di pizzica CGS, col loro stile di danza iponticamente potente”.

 

READ THE ARTICLE

Música para espantar os males de hoje

Se a pizzica original tinha por finalidade curar as vítimas de ataques de tarântulas, a recuperação desta música (que também é dança) pelo Canzoniere Grecanico Salentino destina-se a exorcizar os demónios contemporâneos. Esta sexta-feira, a cerimónia acontece em Sines.

 

Apesar do aspecto ameaçador, mercê do tamanho e do pêlo, as tarântulas não são propriamente letais para os humanos. Ninguém fica paralisado ou a espumar da boca, nenhuma glote se contrai e asfixia, não há registos de quem tenha sucumbido às dores provocadas por uma picadela de tarântula. Na pior das hipóteses, com aquele seu peculiar hábito de esfregarem as patas no abdómen, produzem uma irritação cutânea de levar ao desespero qualquer humano que tenha o azar de ser tomado por predador.

Terá sido certamente essa reacção alérgica capaz de despertar uma gesticulação desvairada, ajudada por alguma mitificação, a fazer da tarântula a culpada das dores físicas (talvez sobretudo psicossomáticas) que se associam, na zona de Salento, Sul de Itália, ao comportamento possuído que era preciso exorcizar e expulsar através de um ritual efectuado ao som da pizzica. Maioritariamente mulheres de classes mais baixas (as tarântulas tinham uma padrão para os seus ataques), as vítimas salentinas prestavam-se então ao tarantismo, cerimónia destinada a livrá-las, com recurso à música e à dança, de todo o tormento que as acometia. “A pobre condição física ou psíquica encontrava muitas vezes no tarantismo uma forma de expressar o seu sofrimento”, explica ao Ípsilon Mauro Durante, líder do colectivoCanzoniere Grecanico Salentino, que esta sexta-feira se apresenta no Castelo de Sines, em mais uma edição do Festival Músicas do Mundo. Sabe do que fala porque a música que cria parte justamente de uma exploração da sonoridade da pizzica. “As pessoas podiam, através do ritual, dar a saber a toda a gente que estavam em sofrimento e que não queriam ser abandonadas. Hoje é um pouco diferente porque a dor e o sofrimento não são fáceis de partilhar socialmente e, regra geral, conduzem até ao isolamento.”

Mauro Durante concorda que há na pizzica e no tarantismo elementos comuns ao gnawa marroquino ou até mesmo ao vudu togolês e às cerimónias xamânicas sul-americanas. “(…) uma forma de sentir que pertencemos a uma comunidade e que estamos juntos”

Daí que a missão do Canzoniere Grecanico Salentino nunca tenha passado propriamente por contribuir para a cura de alguma senhora transtornada por uma ferroada de tarântula. Desde que a formação foi originalmente formada pela poetisa Rina Durante em meados dos anos 70 que a missão do grupo se centra na recuperação de uma tradição salentina, ao serviço não de um popular prontuário terapêutico mas da expurgação de outros males do espírito. Quando Daniele Durante, pai de Mauro, procurou Rina, informado de que a poetisa pretendia formar um grupo mas não cantava, não tocava nenhum instrumento e não dançava – o seu contributo era o enunciado teórico que lhe serviria de rastilho –, ignorava ainda que se iria encontrar com uma prima. O Canzoniere, de certa forma, afirmar-se-ia uma banda familiar, tendo Mauro sido investido pelo pai, em 2007, na condição de novo director musical do grupo.

A primeira decisão que tomou replicava, de certa maneira, o gesto fundador da primeira formação do Canzoniere: ao reconhecer na política do grupo o dever “de não olhar para a tradição de música e dança como algo que representa o passado”, susceptível de ser fechado atrás de uma vitrina de museu só do interesse de turistas obsessivos, ou de ser retratado num postal amarelado de uma época de charme incerto, foi à procura dos melhores músicos de pizzica da região da Apúlia (de que faz parte a Península Salentina, o salto “da bota de Itália”) e recrutou ainda outros “estranhos” que pudessem trazer alguma novidade ao som da banda. Depois, foi apenas aplicar a mesma regra às canções e dotá-las de letras que falassem para o presente salentino, não perdendo assim a missão de se incrustar na vida quotidiana do seu povo.

Os demónios actuais
É por isso que em Quaranta (álbum lançado já este ano e comemorativo do 40.º aniversário do colectivo), ou no anterior Pizzica Indiavolata, podemos encontrar temas que versam a situação dramática dos migrantes mortos no Mediterrâneo em busca do território europeu ou a magnífica sátira contra a TAP – não se trata de uma mensagem de oposição à privatização da companhia aérea que opera em Portugal, mas antes de uma canção de resistência que se insurge contra o chamado Trans Adriatic Pipeline. Convicto de que em toda a Europa as vozes dos cidadãos são facilmente silenciadas após o voto na urna – “Não temos qualquer influência nos políticos e nas políticas, pelo que é importante encontrarmos formas de expressar as nossas opiniões”, argumenta –, Mauro Durante refere-se a estas temáticas como “os demónios actuais”. Sem esvaziar a pizzica da sua intenção primeira, o músico acredita que basta redireccionar a música para as causas de sofrimento actuais, como “a dificuldade para os jovens de hoje de levarem as suas vidas e encontrarem o seu lugar num mundo afectado pela crise e pela sobre-especialização”, e assim se manterá a valência curativa da pizzica.

 

Em Quaranta, álbum lançado já este ano e comemorativo do 40.º aniversário do colectivo, podemos encontrar temas que versam a situação dramática dos migrantes mortos no Mediterrâneo em busca do território europeu ou a magnífica sátira contra a TAP

“Ao mesmo tempo”, acrescenta, “pensamos que todos os sentimentos positivos que emanam da nossa música e da nossa dança são das coisas mais bonitas que se podem experimentar no mundo”. Daí que a “cura” exista também naquilo que Mauro Durante identifica como “o poder de eliminar distâncias”, e que é específico da dança: “Quando se dança com outra pessoa está-se ao mesmo nível, não importa a posição social, o sexo, a idade, tudo isso é achatado, pisamos o mesmo chão enquanto nos olharmos nos olhos.” É nessa dança em estado de transe, como se para expulsar um demónio fosse a própria música a possuir os corpos, que Justin Adams (guitarrista de Robert Plant, produtor dos Tinariwen ou de Rachid Taha, membro do duo JuJu com o gabonês Juldeh Camara) reconhece semelhanças com os rituais (e as músicas associadas) do Norte de África. Mauro concorda que há na pizzica e no tarantismo elementos comuns ao gnawa marroquino ou até mesmo ao vudu togolês e às cerimónias xamânicas sul-americanas. Mas o subtexto que pretende implicar nessa dança e nessa eliminação de distância é o de que possa descobrir-se aqui “uma forma de sentir que pertencemos a uma comunidade e que estamos juntos”.

Se na Europa actual o músico encontra uma ausência de “solidariedade espiritual, sobretudo com as situações dos migrantes e com o caso grego”, aposta na música e na dança para ligar novamente as pessoas. Talvez toda a essência da música do Canzoniere Grecanico Salentino possa ser, assim, destapada por um verso escondido algures na letra de Taranta: “Se foi uma tarântula/ não me abandones/ Se dançares sozinho/ não te podes curar”.

 

 

READ THE ARTICLE