Just Baked intervista Mauro Durante

MAURO DURANTE.
Un pentagramma
da Lecce a New York

 

Esce oggi Canzoniere, il nuovo album del Canzoniere Grecanico Salentino, ensemble tra i più apprezzati in Italia e all’estero. Questo grazie a uno stile che, nel tempo, ha ridefinito i canoni dellaworld music assecondando i cambiamenti della contemporaneità, senza snaturare le proprie origini.

In un epoca in cui il genere world music è svuotato di contenuto e ridotto a mera “etichetta” (per catalogare in modo superficiale le omnicomprensive library dei servizi di streaming), Mauro Durante, leader del CGS, ha raccolto l’eredità del padre, Daniele. Ha tradotto in musica l’essenza di una terra: il Salento. Linea di confine e luogo di contaminazione dove, oggi ancor più di ieri, trova ragion d’essere tanto l’elogio della lentezza quanto l’accelerazione quale forza trainante della modernità e delle contraddizioni del mondo globalizzato.

 


Ci sono due modi per avvicinarsi a un album del CGS: uno enciclopedico, da ascoltatore esperto, che affonda nelle tradizioni delle origini, comprende la lingua arcaica e i suoi significati ed è in grado di coglierne i riferimenti al presente. L’altro è il metodo lucido ma disincantato, privo di sovrastrutture logiche e di definizioni ”in cerca d’autore”, che ascolta e si lascia semplicemente trasportare dalle note.
È probabilmente il secondo il modo migliore per provare a capire l’essenza di un progetto, quale è ilCGS, dalle radici antiche ma dalla proiezione attuale, che fa delle collaborazioni il fulcro della fase creativa e coltiva l’attaccamento alla propria terra salentina tanto con rispetto quanto con il necessario spirito critico (per provare a coglierne i limiti).

Il nuovo Canzoniere proietta nel futuro l’esperienza quarantennale dell’ensemble poliritmico guidato da Mauro Durante, anche grazie alla produzione affidata a Joe Mardin, il mastering curato da Joe La Porta e le ispirate collaborazioni presenti nell’album, tra le quali quelle con Justin Adams, gustar player già al fianco di Robert Plant, la voce del songwriter italo-francese Piers Faccini, e il violoncello di Marco Decimo.
Un disco concepito come un “raccolto” di canzoni, dove i temi caratteristici della tradizione popolare trovano una nuova declinazione rapportata al presente: undici brani originali e uno tradizionale che elevano la forma canzone e delineano i confini per un nuovi e inediti incontri tra la pizzica, i field recording e il pop… Senza disdegnare una buona sferzata di elettronica.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Mauro per provare a capire direttamente dal leader delCanzoniere cosa significhi nel 2017 tracciare le righe di un pentagramma che da Lecce conduce fino a New York.

Il Canzoniere Grecanico Salentino è un progetto in continua evoluzione, che ha saputo rispondere e adattarsi al contesto artistico e musicale in modo sempre istrionico, anche dopo 42 anni di attività. Qual è il segreto di un concept musicale che si rinnova album dopo album, sempre con originalità?
É difficile da dire. Sicuramente prima di tutto viene la passione e la voglia di far musica insieme. Di sorprenderci a vicenda. Siamo come una famiglia e le dinamiche interne vanno sempre rinsaldate e rinnovate. Poi cerchiamo sempre di non ripeterci, seguendo quello che ci ispira ed emoziona. Potremmo scegliere di rimanere sulla falsariga degli album precedenti, ma inevitabilmente la vita ti cambia, ed è giusto che la musica segua il nostro naturale cambiamento.

Il nuovo lavoro del CGS che esce in questi giorni si intitola Canzoniere, un titolo facilmente riconoscibile e immediato ma allo stesso tempo denso di significati, dal recupero della tradizione salentina fino alla centralità della forma canzone. Come si compone un “canzoniere “nel 2017?
«Lo si compone “raccogliendo” canzoni. Noi infatti lo chiamiamo così il nostro album: “raccolto di canzoni”. Ognuna di quelle canzoni è stata seminata dopo aver preparato con cura il terreno, poi coltivata e nutrita, per farla crescere bene, e l’abbiamo raccolta solo quando era matura.»

 

CGS: F. Torricelli, Casa a Mare.

 

Nel panorama musicale di oggi è quasi imprescindibile aprirsi alle collaborazioni, come dimostrano tanti nuovi festival indipendenti che rappresentano più un laboratorio artistico che una semplice vetrina. Il CGS da sempre ha messo al centro le collaborazioni ma ancora di più nel nuovo album (dove troviamo Justin Adams, già al fianco di Robert Plant, il ritorno di Piers Faccini alla voce e il violoncello di Marco Decimo). Qual è stata la base comune per questi nuovi “incontri creativi”?
«Le collaborazioni, secondo me, non devono mai essere fini a se stesse, o fatte solo per inseguire il “nome” dell’ospite di prestigio. In “Canzoniere” ogni cosa è al servizio della canzone, questa è la base comune della scelta di Marco, Justin e Piers: erano semplicemente perfetti per quelle canzoni.»

Le collaborazioni presenti in “Canzoniere” contribuiscono a dargli una visione multilingue e cosmopolita, una proiezione della pizzica in un contesto globalizzato dove non valgono i confini geografici e linguistici e la “rete”, nel bene e nel male, abbatte quasi ogni barriera. Questo sincretismo di stili e influenze è presente con equilibrio tanto negli arrangiamenti quanto nei testi delle canzoni. Quali sono i temi del nuovo Canzoniere?
«“Canzoniere” in sostanza parla delle nostre mani. Di come dobbiamo usarle per toccare e toccarci, conoscerci e fare all’amore. Mani per difendere ciò che conta, le nostre stesse nature. Per aggiustare ciò che è rotto e resistere.»

Il nuovo album è registrato tra Lecce e New York, città molto diverse e lontane non solo geograficamente ma anche culturalmente. Eppure il CGS ha trovato a New York quasi una seconda casa, soprattutto per quanto riguarda la produzione del nuovo album affidata a Joe Mardin e il mastering curato da Joe La Porta. Che apporto sono riusciti a dare al “suono” del Canzoniere Grecanico?
«New York è una città fantastica per la sensazione di opportunità ed energia che riesce a trasmettere. Ho avuto la fortuna di passare circa 4 mesi lì, sparsi tra fine 2015 e inizio 2017. Dagli incontri con produttori e musicisti newyorkesi (come Joe Mardin, Michael Leonhart, Scott Jacoby, Steve Skinner e Rasmus Bille Bänchke) sono nati gli embrioni di molte delle nuove canzoni. Un’esperienza fantastica e stimolante. Joe Mardin: è stato fondamentale, il suo apporto creativo e sonoro nell’approccio alla registrazione e al missaggio dei brani, ha fatto la differenza, creando un sound potente e contempo-raneo. Nonostante gli strumenti usati fossero sostanzialmente i nostri, quelli di sempre. Dopo un tale lavoro di missaggio non potevamo che affidarci a un mastering dello stesso livello, e la scelta è cadu-ta su Joe Laporta dei celebri studi Sterling Sound.»

 

Copertina album Canzoniere

 

Il termine “world music” oggi è particolarmente abusato e spesso ridotto a semplice etichetta per prodotti patinati. Il CGS riesce a interpretare il concetto di “world music” in modo autentico e moderno, a partire dalla copertina dell’album ovvero l’opera “Coca Cola 2015” realizzata dal collettivo Casa a Mare. Cosa vuole rappresentare nella dichiarazione d’intenti del Canzoniere?
«Proprio come i nostri nonni usavano la bottiglia di coca-cola come contenitore della loro salsa di pomodoro fatta in casa, noi usiamo il contenitore “canzone” per la nostra salsa fatta in casa: la nostra musica, le nostre parole, il nostro vissuto e quello che noi siamo. La salsa di pomodoro conserva la sua straordinaria forza identitaria anche dentro quella bottiglia, quello che vogliamo faccia la nos-tra musica quando si apre al mondo.»

La dimensione live è uno degli ambiti in cui il CGS riesce ad esprimersi in tutto il suo potenziale. Raccontaci qualcosa del tour che sta per iniziare da Lecce il 16 novembre e porterà il Canzoniere in giro per l’Italia e l’Europa: cosa ci dobbiamo aspettare dal vostro nuovo spettacolo?
«Aumentano gli ingredienti, i ritmi e le suggestioni per creare una curva più varia e avvolgente. Stiamo creando uno spettacolo completo, che sappia trascinare avanti e indietro nel tempo, in un turbine di danze collettive, nuove canzoni da cantare tutti insieme e intime emozioni.»

fantastica recensione di “Canzoniere” su Il Fatto Quotidiano firmata Davide Turrini

 

Il New York Times l’ha definito un “tornado” di suoni e voci indimenticabili. Il New Yorker ha sottolineato che ha “pochi pari” al suo livello nella musica mondiale contemporanea. E via così potremmo aggiungere The Guardian e The Independent, come decine di altre autorevoli testate internazionali. Già perché il Canzoniere Grecanico Salentino ha bruciato le tappe di un ascolto avido di frenetica e travolgete folk dance
Il New York Times l’ha definito un “tornado” di suoni e voci indimenticabili. Il New Yorker ha sottolineato che ha “pochi pari” al suo livello nella musica mondiale contemporanea. E via così potremmo aggiungere The Guardian e The Independent, come decine di altre autorevoli testate internazionali. Già perché ilCanzoniere Grecanico Salentino ha bruciato le tappe di un ascolto avido di frenetica e travolgete folk dance. Ben oltre la festa di paese, e ancora più in là della provincializzazione da festival della musica italiana, ecco arrivare il 19esimo album del gruppo nato sul finire degli anni settanta e tirato nuovamente a lucido, senza perdere una virgola della sua tradizione, dal tamburellista e violinista Mauro Durante, che ha ereditato la leadership del gruppo dal padre Daniele nel 2007.

S’intitola Canzoniere e segue l’album Quaranta, quello del riconoscimento indiscusso. Dodici i brani del nuovo lavoro, registrato tra Lecce e New York, e ricco di prestigiose collaborazioni (Justin Adams, Piers Faccini, e il violoncellista di Ludovico Einaudi, Marco Decimo); album che si apre con la limpida Quannu te visciu in cui la voce ipnotica di Alessia Tondo sembra ricordare un loop ossessivo hip hop alla Meg dei 99Posse, per poi adagiarsi lontano nel tempo con Lento e prorompere in quello che è il brano lanciato come singolo anche su Youtube, Lu Giustacofane.

“La copertina dell’album – l’opera d’arte COCA-COLA, 2015 realizzata dal collettivo artistico Casa a Mare è una metafora visiva”, spiega la band pugliese. “Nella bottiglia di Coca Cola, simbolo del “contenitore” mondo, si riversa una salsa di pomodoro che rimane unica, senza tempo, glocal e profondamente contemporanea, proprio come la musica del CGS”. La band è composta da Mauro Durante (voce, percussioni, violino), Alessia Tondo (voce),Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito(organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki),Giancarlo Paglialunga (voce, tamburieddhu). Il Canzoniere Grecanico Salentino, infine, non si è mai sottratto al messaggio politico con le proprie strofe, dove si sono reinterpretate in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale. Da ricordare è il singolo Sola andata scritto daErri De Luca sulla questione migranti, e il costante impegno sulle tematiche della natia Puglia come la TAP (Gasdotto Trans-Adriatico) che vuole approdare sulle coste del Salento o la violenza della Xylella che continua a sterminare gli ulivi.

 

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recensione su SOund36 Music Magazine

 

Altra recensione su SOund36 Music Magazine.

“Canzoniere è un canto intenso che racconta una vita da vivere con pienezza e senza timore. Il CGS non abbandona le sue radici rustiche, impregnate negli ulivi e nella salsedine, ma anzi con questo lavoro si pone come tramite tra tradizione e modernità, trasportando l’ascoltatore in una dimensione più attuale e globale”

by Benedetta Barone

Canzoniere su PopMatters, dal grande George De Stefano

Fantastica recensione e anteprima del nostro Canzoniere dagli Stati Uniti su PopMatters, scritta dal grande George De Stefano!!!

“Il CGS ha sempre bilanciato le tradizioni musicali del Salento con la propria sensibilità contemporanea. In “Canzoniere”, ha creato un’accattivante sintesi di suoni locali e internazionali, una fusione di stili e influenze che non perde mai di vista le sue radici. Dovrebbe deliziare i fan di lunga data e attrarre il grande pubblico che questa straordinaria band merita”

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LU GIUSTACOFANE è la canzone del giorno per La Stampa

Siamo abituati a cambiare velocemente: oggetti e cose, quando si rovinano. Situazioni e affetti, quando diventano difficili e ci feriscono. Eppure, qualcuno ancora crede nel valore della cura e ci incoraggia a resistere, a non arrenderci. Questo l’invito de “Lu Giustacofane”, video del primo singolo di “Canzoniere”, l’ultimo album del Canzoniere Grecanico Salentino.
Il CGS dedica questo pezzo a “Lu giustacofane”, colui che passava di paese in paese per riparare gli oggetti danneggiati. Un incoraggiamento a continuare a lottare. “Non c’è ferita che non può sanare” e può essere un buon invito per tutti noi.
by LUCA DONDONI

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Canzoniere recensito su The Parallel Vision

la prima recensione di “Canzoniere” è uscita oggi su The Parallel Vision BY ELISA MAURO

“tutto questo fa di un’opera come il “Canzoniere” la volta buona che qualcuno insegni come si fa, la musica. Ognuno di questi undici diamanti musicali a firma originale CGS, più uno appartenente alla tradizione popolare salentina, balla dentro e illumina forte, più forte che può, tutte le giornate buie accumulate in una vita intera”

grazie di cuore!

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