Terzo posto alla World Music Chart Europe e tour mondiale per il gruppo che rielabora la taranta
(ANSA) – Voci stratificate che rimandano a un passato ancestrale, ritmi ipnotici e travolgenti,ballate dolci e delicate e poi violino, tamburelli, corde, organetto e fiati mescolando passato e presente per una tradizione che si rinnova. Dal Guardian al Folk Roots: la musica del Canzoniere Grecanico Salentino conquista l’Europa che ama il folk. Il tour mondiale è partito il 23 gennaio e raccoglie successi dall’Inghilterra all’Ungheria con concerti persino in Nuova Zelanda e dal 12 giugno fa tappa in Italia con tanti appuntamenti, Puglia ovviamente inclusa.
E Quaranta, l’album uscito ad aprile su etichetta Ponderosa Music & Arts, per celebrare i quarant’anni di uno dei più importanti e riconosciuti gruppi di musica popolare italiana è stato inserito al terzo posto della World Music Chart Europe di giugno, la classifica internazionale che ogni mese viene stilata da esperti del settore provenienti da quarantadue diverse nazioni europee. Nella recensione di Robin Denselow per il The Guardian, il gruppo è definito «uno dei più eccitanti ed originali in Italia capace di abbinare forme tradizionali dal sud del paese a nuove canzoni profonde e spesso arrabbiate”. Lo stesso giornale ha stilato una playlist e ha inserito il singolo“Solo andata” al primo posto delle migliori canzoni folk e world.
Anche Folk Roots, una delle riviste di world più importanti al mondo, parla del gruppo pugliese e della loro ultima fatica con Chris Nickson che battezza il Canzoniere Grecanico Salentino come «una della migliori band del mondo al momento senza ombra di dubbio». Per finire, Quaranta è arrivato anche negli States, sul magazine Popmatters che scrive: «il Canzoniere, un gruppo radicato nel passato ma profondamente attuale, ha fatto un album eccezionale che sembra contemporaneamente legato al presente e senza tempo».
Nelle radici popolari l’origine del concept di Quaranta: “Siamo partiti da una riflessione sull’eredità del tarantismo – racconta Mauro Durante, 30 anni, figlio del fondatore Daniele – La taranta era quel demone zoomorfo, quel male di vivere, che dall’esterno entrava dentro di te attraverso il morso e che ti impediva la felicità e il proseguimento sereno della vita. Attraverso un complesso rituale la comunità lo curava, permettendogli di esorcizzare i suoi demoni e riprendere la vita. Oggi il tarantismo non esiste più, ma a pensarci bene non è la taranta ad essere morta, ma solo la terapia rituale. Oggi il male di vivere, la taranta, ha solo forme in parte diverse rispetto al passato, ma è più viva che mai. A non esserci più è quel dispositivo sociale sistematico, che permetteva a chi stava soffrendo di non essere abbandonato, ma anzi, di essere “reintegrato”. Ed infatti la solitudine, la difficoltà di trovare lavoro ed il proprio posto nel mondo, la crisi, il rapporto con l’ambiente, l’incomunicabilità, le migrazioni vecchie e nuove, l’isolamento sono responsabili del male di vivere dell’oggi e sono anche i temi cardine di questo album dove il songwriting lucido, ironico e mai banale si fonde alla perfezione con la capacità unica del Canzoniere Grecanico Salentino di rielaborare il linguaggio della musica popolare.
Capitanato da Mauro Durante (voce, percussioni, violino) il gruppo tutto di artisti pugliesi è composto da Emanuele Licci, (voce, chitarra, bouzouki) Alessia Tondo (voce) Giancarlo Paglialunga (voce, tamburello) Massimiliano Morabito (organetto) Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti, fiati popolari) Silvia Perrone (danza). L’album è stato prodotto da Ian Brennan (Bill Frisell, Jovanotti, Flea, Lucinda Williams) vincitore di un Grammy nel 2012 per l’album “Tassili” dei maliani Tinariwen e, come avviene sempre per i dischi del Canzoniere, vede la partecipazione di grandi ospiti: il pianista e compositore Ludovico Einaudi scrive insieme a Mauro Durante la musica del brano “Taranta”, in cui suona anche il pianoforte, il cantautore inglese Piers Faccini ha firmato il testo “I love Italia”, unica traccia in inglese del disco, la Fanfara Tirana suona in “No Tap” mentre il basso di Valerio Combass è presente in diverse tracce del disco. Altro ospite eccellente è lo scrittore Erri De Luca autore del testo di “Solo Andata”, primo singolo dell’album che è valso al gruppo il premio Arte e diritti umani 2014 di Amnesty International Italia.
Le 13 tracce – per lo più in dialetto salentino e in griko, con sporadiche incursioni nell’italiano e nell’inglese – in bilico tra tradizione e innovazione trattano temi strettamente attuali con un linguaggio musicale popolare rivisto e riarrangiato secondo un gusto contemporaneo. Partito da Glasgow a gennaio il tour mondiale va avanti fino a fine novembre. Dopo la data ‘in casa’ a Torre Lapillo (Lecce) il 30 giugno è a Follonica al Vox Munid Festival l’11 luglio e poi al Festival OccidenteOriente a San Giovanni Valdarno (Arezzo) tra le tappe italiane prima di andare in Germania, Svizzera, di nuovo Inghilterra al Folk Music Festival di Cambridge. In Italia ad agosto il 7 a L’Aquila e poi ancora Puglia: Alessando e Montevergine – Palmariggi (Lecce).