The Guardian: “LA PIZZICA VINCE ANCORA”

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Siamo ancora una volta sul The Guardian!!! recensione a 4 Stelle!

“LA PIZZICA VINCE ANCORA”

Robin Denselow parla di “Canzoniere”: “Molte delle canzoni sfociano in ritornelli grandiosi, voci armonizzate e musica a tutta velocità che mostra il CGS al suo meglio, come su Aiora, dove si aggiunge Justin Adams alla chitarra. Potrebbero mirare a un pubblico internazionale più vasto, ma la pizzica vince ancora”

#canzoniere #international #raccoltodicanzoni #cgs

Canzoniere Grecanico Salentino, la loro musica fa stare bene

Canzoniere Grecanico Salentino, la loro musica fa stare bene: l’INTERVISTA

30 ottobre 2017

(@BassoFabrizio)

 

Quando il passaporto non ha limiti, l’ultimo timbro è quello del Canzoniere Grecanico Salentino, da poco uscito con nuovo album Canzoniere. La band salentina ha 42 anni di storia. Ce ne parla Mauro Durante, l’anima della band. Lo abbiamo INTERVISTATO

Davanti, in fuga, sono veramente in pochi. Perché 42 anni di storia sono quasi tre generazioni. Quindi il Canzoniere degli amici salentini del Canzoniere Grecanico Salentino equivalgono al Canzoniere del Petrarca per chi si dedica alla storia della letteratura. Di questo viaggio nell’epica popolare e popolana della musica abbiamo parlato con Mauro Durante, capofila della band.

Mauro sente il peso dell’eredità?
Chiunque lavori col CGS si fa carico di responsabilità e stimoli da 42 anni. Tante cose sono cambiate nel tempo, ma mai la filosofia. Fin dai tempi di Rina Durante, che nel 1975 ha inventato questa creatura.
Ha nostalgia?
No. Contestualizziamo il presente. Raccontiamo il nostro tempo scrivendo la musica popolare di oggi.
Non è facile.
Lo sappiamo. Ma rifuggiamo da speculazioni economiche di ogni genere per difendere le nostre radici.
All’estero lo comprendono, viste le vostre frequentazioni.
La musica è arte, è una cifra stilistica inconfondibile.. Le nostre serate di World Music sono molto frequentate e la partecipazione ai live è eccezionale.
Grande gioia.
Direi doppia se pensiamo che abbiamo fatto scuola per secoli e ora subiamo il main stream anglo-americano. Per dua nni abbiamo masticato il main stage dello Sziget a Budapest, uno dei massimi festival musicali, l’isola dell’amore.
Anche Canzoniere ha un afflato internazionale.
E’ nato e germogliato tra Lecce e New York. C’è il dialetto abbinato a ritornelli e tempi radiofonici.
C’è una invasione di World Music.
Lo vediamo. Ci sono troppe band ma la qualità si crea anche a tarallucci e vino.
Ci parli di Subra Sutta.
Ci sono la voce di Emanuele Licci che si incrocia con l’inglese di Piers Faccini, è un invito multilingue a vivere la vita con pienezza e senza timore. Ci sono le influenze dell’Occidente e dell’Oriente, fino ad arrivare all’antico rituale greco dell’altalena. Credo sia la più World delle nostre canzoni. E dire che ha rischiato di essere scartata.
E La ballata degli specchi?
Tutti noi abbiamo ombre. Davanti allo specchio c’è l’uomo che parla con i suoi demoni e non si riconosce. Facciamo i conti tra ciò che siamo e ciò che proiettiamo.
Concerti?
Noi siamo sempre in tour. Il 2018 sarà quello dedicato all’Italia. Noi amiamo molto suonare all’estero.
C’è l’onda lunga della taranta in voi.
Bella la pizzica indiavolata per curare le tarantate. La musica oggi non cura ma fa stare insieme e fa stare bene!

 

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ANSAmed: Canzoniere Grecanico Salentino, noi tra Lecce e New York

 

Canzoniere Grecanico Salentino, noi tra Lecce e New York

Mauro Durante, album ‘Canzoniere’ è frutto libertà di comporre

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) – ROMA, 27 OTT – Cos’hanno in comune il Salento e New York? Molto più di quanto si sospetti, se si ascolta il nuovo album del Canzoniere Grecanico Salentino, una delle band italiane più conosciute tra gli appassionati di world music: ‘Canzoniere’, nuovo lavoro in uscita oggi, mostra proprio cosa avviene se una delle tradizioni musicali più ricche d’Italia si contamina con la cultura sonora e tecnica di alcuni tra i più quotati musicisti e produttori d’oltreoceano.

Con ‘Canzoniere’, infatti, il Cgs, pur non tradendo i suoni della tradizione – a partire dalla pizzica – prova a innestarli con sensibilità in apparenza lontane, ma che finiscono per dar loro una nuova luce, e di certo una capacità di parlare oltre il loro pubblico di affezionati. Il primo singolo, l’ipnotica ‘Lu giustacofane’, apre la strada all’album e quindi al tour, che parte il 16/11 ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce per poi spingersi in tutta Europa.

“Per questo album abbiamo scritto come ci veniva, usando la lingua di tutti i giorni, al 99% dialetto salentino – spiega ad ANSAmed Mauro Durante, che guida il Cgs dal 2007 -, è frutto della libertà di composizione. E’ per l’appunto un ‘canzoniere’, un ‘raccolto’ di canzoni, diverso dai dischi che l’hanno preceduto. Sono i nostri ingredienti, ma suonano diversamente, perché abbiamo tentato di incontrare le strutture e le forme della canzone pop internazionale”.

“I tamburi a cornice finiscono per avere quasi un ‘loop’ elettronico, mentre sono strumenti suonati dalle nostre mani, come il bouzouki, la chitarra, l’organetto, la zampogna”, sottolinea Durante. Nel disco – il cui sincretismo culturale è ben rappresentato dalla copertina dove una bottiglia di Coca-Cola è piena della tradizionale passata di pomodoro della tradizione meridionale italiana – compare la chitarra inglese di Justin Adams, storico collaboratore di Robert Plant; c’è la voce del cantautore anglo-francese Piers Faccini, il violoncello di Marco Decimo, a lungo collaboratore di Ludovico Einaudi. A New York, dove Durante è stato diversi mesi tra scrittura ed incisioni, ‘Canzoniere’ è stato lavorato tra gli altri da Joe Mardin, figlio di Arif, produttore dell’Atlantic Records (Norah Jones e Aretha Franklin) che firma la produzione del disco; mentre Joe LaPorta, vincitore di un Grammy per ‘Blackstar’ di David Bowie, è l’ingegnere del suono. In ‘Moi’ c’è Rasmus Bille Bähncke, produttore e compositore per Sting e Blue; in ‘Ientu’ ci sono la scrittura e il suono di Michael Leonhart (collaboratore di Bruno Mars, James Brown, e Lenny Kravitz).

Durante ha lavorato alle musiche di ‘Con le mie mani’ con Steve Skinner (Diana Ross e Celine Dion); mentre con Scott Jacoby (produttore e compositore per Coldplay, John Legend, e Vampire Weekend) ha inciso “Lu giustacofane”. Joe Mardin è quindi volato a Lecce per diverse sessioni con il gruppo al completo, per un tocco finale come ingegnere del suono. Perché il respiro internazionale non schiaccia il suono della band, anzi, lo valorizza: Cgs è anche e soprattutto Alessia Tondo (voce e castagnette); Emanuele Licci (voce, chitarra e bouzouki); Giulio Bianco (zampogna, basso, armonica, flauti e fiati popolari); Massimiliano Morabito (organetto); Giancarlo Paglialunga (voce e tamburello) e Silvia Perrone (danze). E ora i concerti, dove il gruppo incanta le platee di mezzo mondo. “Abbiamo fatto nove tour negli Usa”, ricorda Durante, “e cerchiamo sempre di adattare i nostri concerti a seconda dei luoghi. Ma ovunque la gente finisce per ballare”. (ANSAmed).

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“Canzoniere” su RDS 100% Grandi Successi

Lecce incontra N.Y. con il Canzoniere Grecanico Salentino

“Canzoniere” su RDS 100% Grandi Successi!!

“Lecce incontra New York in una splendida fusione di stili e influenze in cui gli strumenti della tradizione salentina si prestano a un sound più moderno e contemporaneo, tra incursioni di chitarra elettrica e synth bass. È “Canzoniere”, l’album più cosmopolita del Canzoniere Grecanico Salentino, tra i più importanti e riconosciuti gruppi di world music, su etichettaPonderosa Music & Art

 

 

 

Just Baked intervista Mauro Durante

MAURO DURANTE.
Un pentagramma
da Lecce a New York

 

Esce oggi Canzoniere, il nuovo album del Canzoniere Grecanico Salentino, ensemble tra i più apprezzati in Italia e all’estero. Questo grazie a uno stile che, nel tempo, ha ridefinito i canoni dellaworld music assecondando i cambiamenti della contemporaneità, senza snaturare le proprie origini.

In un epoca in cui il genere world music è svuotato di contenuto e ridotto a mera “etichetta” (per catalogare in modo superficiale le omnicomprensive library dei servizi di streaming), Mauro Durante, leader del CGS, ha raccolto l’eredità del padre, Daniele. Ha tradotto in musica l’essenza di una terra: il Salento. Linea di confine e luogo di contaminazione dove, oggi ancor più di ieri, trova ragion d’essere tanto l’elogio della lentezza quanto l’accelerazione quale forza trainante della modernità e delle contraddizioni del mondo globalizzato.

 


Ci sono due modi per avvicinarsi a un album del CGS: uno enciclopedico, da ascoltatore esperto, che affonda nelle tradizioni delle origini, comprende la lingua arcaica e i suoi significati ed è in grado di coglierne i riferimenti al presente. L’altro è il metodo lucido ma disincantato, privo di sovrastrutture logiche e di definizioni ”in cerca d’autore”, che ascolta e si lascia semplicemente trasportare dalle note.
È probabilmente il secondo il modo migliore per provare a capire l’essenza di un progetto, quale è ilCGS, dalle radici antiche ma dalla proiezione attuale, che fa delle collaborazioni il fulcro della fase creativa e coltiva l’attaccamento alla propria terra salentina tanto con rispetto quanto con il necessario spirito critico (per provare a coglierne i limiti).

Il nuovo Canzoniere proietta nel futuro l’esperienza quarantennale dell’ensemble poliritmico guidato da Mauro Durante, anche grazie alla produzione affidata a Joe Mardin, il mastering curato da Joe La Porta e le ispirate collaborazioni presenti nell’album, tra le quali quelle con Justin Adams, gustar player già al fianco di Robert Plant, la voce del songwriter italo-francese Piers Faccini, e il violoncello di Marco Decimo.
Un disco concepito come un “raccolto” di canzoni, dove i temi caratteristici della tradizione popolare trovano una nuova declinazione rapportata al presente: undici brani originali e uno tradizionale che elevano la forma canzone e delineano i confini per un nuovi e inediti incontri tra la pizzica, i field recording e il pop… Senza disdegnare una buona sferzata di elettronica.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Mauro per provare a capire direttamente dal leader delCanzoniere cosa significhi nel 2017 tracciare le righe di un pentagramma che da Lecce conduce fino a New York.

Il Canzoniere Grecanico Salentino è un progetto in continua evoluzione, che ha saputo rispondere e adattarsi al contesto artistico e musicale in modo sempre istrionico, anche dopo 42 anni di attività. Qual è il segreto di un concept musicale che si rinnova album dopo album, sempre con originalità?
É difficile da dire. Sicuramente prima di tutto viene la passione e la voglia di far musica insieme. Di sorprenderci a vicenda. Siamo come una famiglia e le dinamiche interne vanno sempre rinsaldate e rinnovate. Poi cerchiamo sempre di non ripeterci, seguendo quello che ci ispira ed emoziona. Potremmo scegliere di rimanere sulla falsariga degli album precedenti, ma inevitabilmente la vita ti cambia, ed è giusto che la musica segua il nostro naturale cambiamento.

Il nuovo lavoro del CGS che esce in questi giorni si intitola Canzoniere, un titolo facilmente riconoscibile e immediato ma allo stesso tempo denso di significati, dal recupero della tradizione salentina fino alla centralità della forma canzone. Come si compone un “canzoniere “nel 2017?
«Lo si compone “raccogliendo” canzoni. Noi infatti lo chiamiamo così il nostro album: “raccolto di canzoni”. Ognuna di quelle canzoni è stata seminata dopo aver preparato con cura il terreno, poi coltivata e nutrita, per farla crescere bene, e l’abbiamo raccolta solo quando era matura.»

 

CGS: F. Torricelli, Casa a Mare.

 

Nel panorama musicale di oggi è quasi imprescindibile aprirsi alle collaborazioni, come dimostrano tanti nuovi festival indipendenti che rappresentano più un laboratorio artistico che una semplice vetrina. Il CGS da sempre ha messo al centro le collaborazioni ma ancora di più nel nuovo album (dove troviamo Justin Adams, già al fianco di Robert Plant, il ritorno di Piers Faccini alla voce e il violoncello di Marco Decimo). Qual è stata la base comune per questi nuovi “incontri creativi”?
«Le collaborazioni, secondo me, non devono mai essere fini a se stesse, o fatte solo per inseguire il “nome” dell’ospite di prestigio. In “Canzoniere” ogni cosa è al servizio della canzone, questa è la base comune della scelta di Marco, Justin e Piers: erano semplicemente perfetti per quelle canzoni.»

Le collaborazioni presenti in “Canzoniere” contribuiscono a dargli una visione multilingue e cosmopolita, una proiezione della pizzica in un contesto globalizzato dove non valgono i confini geografici e linguistici e la “rete”, nel bene e nel male, abbatte quasi ogni barriera. Questo sincretismo di stili e influenze è presente con equilibrio tanto negli arrangiamenti quanto nei testi delle canzoni. Quali sono i temi del nuovo Canzoniere?
«“Canzoniere” in sostanza parla delle nostre mani. Di come dobbiamo usarle per toccare e toccarci, conoscerci e fare all’amore. Mani per difendere ciò che conta, le nostre stesse nature. Per aggiustare ciò che è rotto e resistere.»

Il nuovo album è registrato tra Lecce e New York, città molto diverse e lontane non solo geograficamente ma anche culturalmente. Eppure il CGS ha trovato a New York quasi una seconda casa, soprattutto per quanto riguarda la produzione del nuovo album affidata a Joe Mardin e il mastering curato da Joe La Porta. Che apporto sono riusciti a dare al “suono” del Canzoniere Grecanico?
«New York è una città fantastica per la sensazione di opportunità ed energia che riesce a trasmettere. Ho avuto la fortuna di passare circa 4 mesi lì, sparsi tra fine 2015 e inizio 2017. Dagli incontri con produttori e musicisti newyorkesi (come Joe Mardin, Michael Leonhart, Scott Jacoby, Steve Skinner e Rasmus Bille Bänchke) sono nati gli embrioni di molte delle nuove canzoni. Un’esperienza fantastica e stimolante. Joe Mardin: è stato fondamentale, il suo apporto creativo e sonoro nell’approccio alla registrazione e al missaggio dei brani, ha fatto la differenza, creando un sound potente e contempo-raneo. Nonostante gli strumenti usati fossero sostanzialmente i nostri, quelli di sempre. Dopo un tale lavoro di missaggio non potevamo che affidarci a un mastering dello stesso livello, e la scelta è cadu-ta su Joe Laporta dei celebri studi Sterling Sound.»

 

Copertina album Canzoniere

 

Il termine “world music” oggi è particolarmente abusato e spesso ridotto a semplice etichetta per prodotti patinati. Il CGS riesce a interpretare il concetto di “world music” in modo autentico e moderno, a partire dalla copertina dell’album ovvero l’opera “Coca Cola 2015” realizzata dal collettivo Casa a Mare. Cosa vuole rappresentare nella dichiarazione d’intenti del Canzoniere?
«Proprio come i nostri nonni usavano la bottiglia di coca-cola come contenitore della loro salsa di pomodoro fatta in casa, noi usiamo il contenitore “canzone” per la nostra salsa fatta in casa: la nostra musica, le nostre parole, il nostro vissuto e quello che noi siamo. La salsa di pomodoro conserva la sua straordinaria forza identitaria anche dentro quella bottiglia, quello che vogliamo faccia la nos-tra musica quando si apre al mondo.»

La dimensione live è uno degli ambiti in cui il CGS riesce ad esprimersi in tutto il suo potenziale. Raccontaci qualcosa del tour che sta per iniziare da Lecce il 16 novembre e porterà il Canzoniere in giro per l’Italia e l’Europa: cosa ci dobbiamo aspettare dal vostro nuovo spettacolo?
«Aumentano gli ingredienti, i ritmi e le suggestioni per creare una curva più varia e avvolgente. Stiamo creando uno spettacolo completo, che sappia trascinare avanti e indietro nel tempo, in un turbine di danze collettive, nuove canzoni da cantare tutti insieme e intime emozioni.»

fantastica recensione di “Canzoniere” su Il Fatto Quotidiano firmata Davide Turrini

 

Il New York Times l’ha definito un “tornado” di suoni e voci indimenticabili. Il New Yorker ha sottolineato che ha “pochi pari” al suo livello nella musica mondiale contemporanea. E via così potremmo aggiungere The Guardian e The Independent, come decine di altre autorevoli testate internazionali. Già perché il Canzoniere Grecanico Salentino ha bruciato le tappe di un ascolto avido di frenetica e travolgete folk dance
Il New York Times l’ha definito un “tornado” di suoni e voci indimenticabili. Il New Yorker ha sottolineato che ha “pochi pari” al suo livello nella musica mondiale contemporanea. E via così potremmo aggiungere The Guardian e The Independent, come decine di altre autorevoli testate internazionali. Già perché ilCanzoniere Grecanico Salentino ha bruciato le tappe di un ascolto avido di frenetica e travolgete folk dance. Ben oltre la festa di paese, e ancora più in là della provincializzazione da festival della musica italiana, ecco arrivare il 19esimo album del gruppo nato sul finire degli anni settanta e tirato nuovamente a lucido, senza perdere una virgola della sua tradizione, dal tamburellista e violinista Mauro Durante, che ha ereditato la leadership del gruppo dal padre Daniele nel 2007.

S’intitola Canzoniere e segue l’album Quaranta, quello del riconoscimento indiscusso. Dodici i brani del nuovo lavoro, registrato tra Lecce e New York, e ricco di prestigiose collaborazioni (Justin Adams, Piers Faccini, e il violoncellista di Ludovico Einaudi, Marco Decimo); album che si apre con la limpida Quannu te visciu in cui la voce ipnotica di Alessia Tondo sembra ricordare un loop ossessivo hip hop alla Meg dei 99Posse, per poi adagiarsi lontano nel tempo con Lento e prorompere in quello che è il brano lanciato come singolo anche su Youtube, Lu Giustacofane.

“La copertina dell’album – l’opera d’arte COCA-COLA, 2015 realizzata dal collettivo artistico Casa a Mare è una metafora visiva”, spiega la band pugliese. “Nella bottiglia di Coca Cola, simbolo del “contenitore” mondo, si riversa una salsa di pomodoro che rimane unica, senza tempo, glocal e profondamente contemporanea, proprio come la musica del CGS”. La band è composta da Mauro Durante (voce, percussioni, violino), Alessia Tondo (voce),Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito(organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki),Giancarlo Paglialunga (voce, tamburieddhu). Il Canzoniere Grecanico Salentino, infine, non si è mai sottratto al messaggio politico con le proprie strofe, dove si sono reinterpretate in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale. Da ricordare è il singolo Sola andata scritto daErri De Luca sulla questione migranti, e il costante impegno sulle tematiche della natia Puglia come la TAP (Gasdotto Trans-Adriatico) che vuole approdare sulle coste del Salento o la violenza della Xylella che continua a sterminare gli ulivi.

 

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recensione su SOund36 Music Magazine

 

Altra recensione su SOund36 Music Magazine.

“Canzoniere è un canto intenso che racconta una vita da vivere con pienezza e senza timore. Il CGS non abbandona le sue radici rustiche, impregnate negli ulivi e nella salsedine, ma anzi con questo lavoro si pone come tramite tra tradizione e modernità, trasportando l’ascoltatore in una dimensione più attuale e globale”

by Benedetta Barone

Canzoniere su PopMatters, dal grande George De Stefano

Fantastica recensione e anteprima del nostro Canzoniere dagli Stati Uniti su PopMatters, scritta dal grande George De Stefano!!!

“Il CGS ha sempre bilanciato le tradizioni musicali del Salento con la propria sensibilità contemporanea. In “Canzoniere”, ha creato un’accattivante sintesi di suoni locali e internazionali, una fusione di stili e influenze che non perde mai di vista le sue radici. Dovrebbe deliziare i fan di lunga data e attrarre il grande pubblico che questa straordinaria band merita”

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