“O CANZONIERE GRECANICO SALENTINO, POSSIVELMENTE O GRANDE CONCERTO DE SEXTA-FEIRA”

“O CANZONIERE GRECANICO SALENTINO, POSSIVELMENTE O GRANDE CONCERTO DE SEXTA-FEIRA”
Goncalo Frota’s review of our performance at Med Festival. So thanks! muito obrigado!!!!

“O Festival Med, em Loulé, foi agitado pelas belíssimas actuações de Canzoniere Grecanico Salentino, Lura e Throes + the Shine. E lembrou-nos que a música nasce sempre num lugar e num tempo específicos […]
Quando Mauro Durante, aos comandos do maravilhoso Canzoniere Grecanico Salentino, conta em palco que aquela música é filha da receita salentina para curar as picadas das tarântulas da região e sobretudo o comportamento desvairado das “vítimas”, torna-se muito mais claro o tom hipnótico e delirante, como se aqueles sons percutidos e alucinados fossem uma viagem permanente entre a consciência e um estado de alteridade […]
No caso do Canzoniere Grecanico Salentino, possivelmente o grande concerto de sexta-feira, tudo concorre para um crescendo de êxtase: a
repetição imparável do ritmo impelido pelos tamburellos (pandeiretas), pelo jogo de vozes em alternâncias ou sobrepondo-se em polifonias propositadamente rudes, por uma bailarina que rodopia como única dança possível para espantar demónios e pelo bouzouki que coloca a música num permanente espaço mediterrânico indeciso entre rumar a Itália, Grécia ou ao Magrebe. Não é por acaso, aliás, que Mauro Durante assume um discurso sobre “o mar não como barreira, mas como meio de comunicação”, como rota para trocas culturais, numa alusão clara aos fenómenos migratórios e às condições precárias em que continuam a dar-se hoje em dia. De resto, é disso que o Canzoniere hoje nos fala – agora que as mordidas das tarântulas já não motivam rituais deste género, servem a música (pizzica) e a dança para espantar males contemporâneos, através de canções tão embriagantes quanto Nu te fermare”

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Repubblica – De Luca “In ‘Solo andata’ racconto i popoli in viaggio”


Domani in scena con il Canzoniere Grecanico Salentino per l’inaugurazione della stagione del Nuovo Palazzo di Bari diretta da Titta De Tommaso: “Sarò sul palco come si sbarca su una spiaggia, accolto come vuole la nostra civiltà meridionale”

di ANTONELLA GAETA

“SIAMO terre di passaggio, la nostra storia proviene dalla geografia ” dice Erri De Luca, come un maestro da ascoltare a gambe incrociate intorno a un vecchio fuoco omerico. Domani a a teatro saranno accese parole (lui) e musica (il Canzoniere Grecanico Salentino) a inaugurare la stagione del Nuovo Palazzo di Bari diretta da Titta De Tommasi (teatropalazzo.com). Va in scena, in prima regionale, Solo andata, progetto condiviso e proveniente da un brano che nel 2014 ha vinto il premio Arte e diritti umani di Amnesty International. “Salgo sul palco del Canzoniere Grecanico come si sbarca su una spiaggia scrive- Accolto, perché questa è l’usanza della nostra civiltà meridionale”. Con lui, Mauro Durante, Emanuele Licci, Alessia Tondo, Giancarlo Paglialunga, Massimiliano Morabito, Giulio Bianco e Silvia Perrone.

Erri De Luca, lei chiude il videoclip di Solo andata, diretto da Alessandro Gassman, dicendo che “è terra ferma l’Italia, terra chiusa, lasciamo annegare, per negare”.
“I flussi migratori non posso essere arrestati, respinti. Il movente di queste migrazioni è cosi potente da non poter essere scoraggiato nemmeno dalla strage continua in alto mare. Tutte le misure di respingimento falliscono, tutti i muri scavalcati. La politica del nostro continente si limita a fronteggiare dei superstiti, selezionati dal caso”.

La Puglia è naturale terra d’avamposto, pensiamo solo all’arrivo biblico di vent’anni fa della Vlora. Quale il ruolo di regioni come queste e dei suoi abitanti?
“Siamo terre di passaggio, dal mare abbiamo ricevuto tutto, arte, poesia, architettura, teatro, numeri, alimenti, geometria, astronomia, religione. Li abbiamo ricevuti perché portati da viaggiatori”.

Dal Salento viene il Canzoniere Grecanico, a quando risale il vostro incontro e quanto conosceva della musica tradizionale salentina?
“L’ho ascoltata attraverso la riuscita manifestazione della Notte della Taranta. Il Canzoniere ha musicato i miei versi di Solo Andata e da quel momento è iniziata la nostra frequentazione, il progetto di fare concerto insieme e l’amicizia. Posso solo partecipare di cose fatte in amicizia”.

Quale sarà il suo ruolo sul palco e cosa ama di più del Canzoniere?
“Mi intrufolo nei loro concerti, racconto storie nei loro intervalli e in un caso cantiamo anche una canzone composta da me. Di loro dico che sono energia geotermica del sud e che nelle sere d’inverno si può spegnere il riscaldamento e ascoltare loro, la caloria pulita della musica”.

Le sue traiettorie incrociano spesso la nostra regione.
“Vengo in Puglia da molto tempo, da ospite. Essere ospite in Puglia fa sentire una persona privilegiata”.

Qui è stato girato anche un corto da lei scritto per Cosimo Damato Damato Tu non c’eri, interpretato da Piero Pelù. L’ha visto?
“È un confronto tra padre e figlio che si svolge sulla verticale di una parete scalata in parallelo. L’ho visto ed è una riuscita miscela di parole aspre e ambiente esposto”.

A proposito di Solo andata ha scritto: “È tempo di pronunciare parole favorevoli alla fraternità”. Due giorni fa gli americani hanno eletto Donald Trump e le destre camminano a passo spedito, che colpo subiranno le politiche di accoglienza?
“Allungheranno il muro che già separa il Messico dagli Usa, senza poter cambiare il fatto che oggi gli ispanici sono la più larga minoranza della popolazione, più numerosa di quella anglosassone. Il mondo sarà meticcio e mescolato, nessun Trump ci può fare nulla “.

Ha definito il terremoto “il naufragio in terra”. Il sentimento di precarietà continua a innervare questa nostra nazione. Come la fa sentire?
“Abitiamo una terra che balla la tarantella e ancora chiamiamo emergenza il terremoto, che è invece la nostra costante critica. Altrove si sono adeguati e hanno case difese dalle scosse. Ogni muro che cade mi fa sentire colpevole di negligenza. Il terremoto è un’epidemia periodica e le case vanno vaccinate una volta per tutte”.

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D – la Repubblica: Canzoniere Grecanico Salentino in NYC

Review of Federico Rampini on D – la Repubblica about our concert in New York City at (le) Poisson Rouge – October 5th 2016. grazie!

“L’exploit del Canzoniere Grecanico Salentino che ha fatto tremare i muri del Poisson Rouge (locale sopraffino per chi ama i musicisti d’avanguardia), non solo per i suoi ritmi indiavolati, ma anche perché metà sala si è fatta contagiare, ballando tarantelle a più non posso. C’erano un po’ di italiani come me, e la delegazione di espatriati pugliesi non passava inosservata, però la maggior parte erano americani. Esterrefatti, incantati, trascinati”.

BLOGFOOLK PREMIA IL CANZONIERE GRECANICO SALENTINO

 

Il 5 febbraio 2016, durante la prima serata di “iWorld. Rassegna di Musiche Attuali” organizzata da iCompany in collaborazione con Blogfoolk, il Canzoniere Grecanico Salentino ritirerà “Blogfoolk Choice – M.E.I. – Meeting delle Etichette Indipendenti” per “Quaranta”, miglior disco world del 2015, selezionato dalla redazione del magazine online tra i dodici album del mese proposti lo scorso anno. L’album della storica formazione salentina è il segno di una storia che abbraccia passato e presente della musica salentina, in omaggio a Rina Durante, che fondò il CGS nel 1975, e a chi era al suo fianco nel portare all’attenzione le espressioni tradizionali locali. Non solo, perché “Quaranta” è il segno di chi la traccia dei padri, in senso letterale e figurato, l’ha seguita, cantando il male di vivere contemporaneo con suoni antichi, senza passatismi non scordando la tecnologia del XXI secolo. “Quaranta” è dialogo con autori come Erri De Luca, con musicisti quali Ludovico Einaudi e Piers Faccini, con un produttore internazionale del calibro di Ian Brennan; è coscienza di una cifra artistica di tradizione contemporanea da parte di un ensemble che annovera nell’organico alcuni tra i migliori musicisti pugliesi. “Quaranta” non è autocelebrazione, è andare avanti. Se n’è accorta la stampa mainstream anglo-americana, e anche la nostra, se ne sono accorti i pubblici dei palcoscenici world, dove il CGC ha portato il Salento, mostrando capacità di stare in scena, di fare spettacolo, arte nella quale, purtroppo, gli artisti trad italiani non sempre primeggiano. Lo hanno compreso i critici della Trans Global World Music Chart e quelli di riviste prestigiose di settore come le britanniche “fRoots” e “Songlines”, dove giornalisti non di primo pelo che hanno riconosciuto che il CGS è la punta del fertile tessuto musicale del Salento.

 

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