Radio3 Rai – Battiti: in anteprima due brani dal nostro nuovo album 40!

Battiti Radio3

Stanotte torniamo ad attraversare l’Italia – dal Salento al Piemonte – sempre partendo dal nostro ricco patrimonio folk.

Suoni carichi di emozioni che passano da due band che hanno fatto la storia della ricerca sulla musica popolare: il leggendario gruppo calabrese Re Niliu e ilCGS – Canzoniere Grecanico Salentino, griot moderni che, partendo dalle proprie radici musicali ci raccontano anche di storie attuali di persone e di vita.
Il repertorio tradizionale piemontese viene rielaborato invece in maniera suggestiva e personale dal trio Din Dùn, in chiave colta dal gruppo vocale Quintetto Nigrae, a mischiare le tradizioni, a far incontrare il nord con il sud, ci pensa la musica antica, colta e popolare deiKhaossia – Ethno Ensemble Salentina che cantano il legame tra Otranto e Venezia del XVI secolo.

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Ascolta la nostra performance al WOMADelaide per il The Music Show sulla ABC

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Canzoniere Grecanico Salentino

Saturday 7 March 2015 10:05AM

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Canzoniere Grecanico Salentino fosters and celebrates the musical traditions of Puglia- especially those of ‘pizzica pizzica’- but they also apply those traditions to their music in the 21st century.

The band is:
Mauro Durante, vocals, violin, percussion, moog
Giancarlo Paglialunga, vocals, percussion
Maria Mazzotta, vocals
Massimiliano Morabito, accordion
Emanuele Licci, vocals, bouzouki
Guilio Bianco, recorders, harmonica, bass

Songs performed live on The Music Show:
Pizzica Indiavolata, TRAD.
Dur: 6.00

Nu te Fermare, Comp. M. Durante
Dur: 4.00

Solo Andata, Comp. Erri De Luca, D. Durante, M. Durante
Dur: 3.30 [from brand new album- Quaranta]

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The australian: The demon beat goes on for festival city

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Italian pizzica group Canzoniere Grecanico Salentino sets the tone yesterday for this weekend’s WOMADelaide festival in Adelaide.
Picture: Kelly Barnes Source: News Corp Australi
MEREDITH BOOTH // THE AUSTRALIAN // MARCH 07, 2015 12:00AM

 

THE frantic rhythms of the taran­ta, or spider, dance was once a ritual exorcism in southern Italy’s churches and piazzas for women bitten by the poisonous tarantula.

Now, rapid tambourine beats accompanied by a scarf-waving dancer, voice, violin, bouzouki and accordion of the seven-piece group Canzoniere Gre­canico Salentino were an antidote for modern-day demons, said ­violinist Mauro Durante, who will perform with the ensemble at Adelaide’s four-day World of Music, Arts and Dance festival, WOMAD­elaide, which began last night in the city’s lush Botanic Park.

Durante said traditions of pizzica-style taranta — which originated in Puglia, Italy’s “heel” — had been revived since the mid­70s, with the band now featuring its second generation of players.

Neo-tarantismo is now celebrated with an annual festival in the province of Lecce, melding traditional and contemporary sounds in the style.

Durante and bazouki player Emanuele Licci’s parents were in the original line-up of the group, which now tours internationally.

“The ritual is dead, tarantismo is dead, but we like to think that the therapy for the suffering is alive — we think that singing and dancing is as much again today a new way to exorcise demons,’’ he said.

Canzionere is among more than 400 performers to appear at the 23rd WOMADelaide, including traditional and contemporary musicians, artists, dancers and thinkers from around the world.

This year’s program, on seven stages, will engage audiences with street theatre, visual artists, a cooking program and environmental discussions.

Festival director Ian Scobie expect­ed near-record, 80,000-strong daily attendances, with Adelaide’s weather forecast to be in the mid-20s over the long weekend.

Scobie said that the festival would feature an extraordinary diversity of musical experiences from contemporary western singers Sinead O’Connor, Swedish rapper Neneh Cherry and Canada’s Rufus Wainwright to Mali-based maestro Toumani Diabate, Sengalese musician Youssou N’Dour and Cuba’s Orquesta Buena Vista.

Australian performers include desert reggae group the Tjintu Desert Band, Aboriginal and Torres Strait Islander artists the Painted Ladies and Brisbane’s Robert Forster among others.

Founded by musician Peter Gabriel in 1982, WOMAD expanded to Adelaide in 1992 and has become one of the biggest outdoor festivals on the Aust­ralian calendar.

 

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La Repubblica: La tradizione per narrare l’oggi

La Repubblica

di

Suoni antichi, colori e danza. Dal 1975 a oggi la formazione “tarantolata” ha scelto un modo molto particolare per raccontare il presente. Per festeggiare, un disco, “Quaranta”, e un tour: il 27 febbraio al Folk Club di Torino, il 28 all’Arci Bellezza di Milano e l’1 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma

 

Una cura al mal di vivere che dura da quarant’anni. Fatta di colori, di suoni antichi. E di danza: di quel momento in cui le distanze vengono annullate, ci si guarda negli occhi, offrendo l’un l’altro un sostegno reciproco. E da quarant’anni il Canzoniere Grecanico Salentino, una delle formazioni che hanno fatto la storia recente delle musica popolare, non smette di curare quel morso della Taranta. Un morso oggi metaforico, sinonimo dell’impatto della crisi, dell’assenza di soluzioni comunitarie ai drammi che attraversano la società. Sono in tour in Italia dal 26 febbraio e il sette aprile pubblicano il loro nuovo disco: Quaranta, appunto. Tredici canzoni, dieci inedite, nate anche attraverso la collaborazione di Ludovico Einaudi ed Erri De Luca. “Forme antiche per raccontare il presente”, dice Mauro Durante che con Emanuele Licci, Maria Mazzotta Giancarlo Paglialunga, Massimiliano Morabito, Giulio Bianco e Silvia Perrone, compone l’attuale formazione del Canzoniere

Durante, ancora in strada dopo quarant’anni…
“Sì, il gruppo è nato nel 1975. E per trentadue anni è stato guidato da mio padre che nel 2007, proprio come nelle tradizioni orali, ha lasciato a me la guida della formazione. Da allora il mio obiettivo è stato sempre quello di dare un respiro internazionale al progetto. Sempre rispettando la nostra impostazione di fondo: trattare la nostra tradizione musicale come un veicolo per raccontare la contemporaneità”.

C’è ancora bisogno di una cura al morso della Taranta?
“Certo: il tarantismo altro non è che la rappresentazione di un dolore che viene dall’esterno, di un veleno che invade l’anima e il corpo. Questo veleno veniva curato attraverso un rituale fatto di danza, musica, colori. E parte essenziale della terapia era l’abbraccio della comunità al tarantato: un abbraccio che lo reintegrava in società. Nessuno veniva lasciato indietro”.

Oggi quel mal di vivere esiste ancora?

“Ha solo cambiato forme. La crisi, la perdita di consistenza dei valori, lo spaesamento. Quello che abbiamo perso è la terapia, lo spirito comunitario, l’ambizione per la solidarietà. Quaranta esorcizza questi demoni ballando, cantando. E vuole essere un luogo in cui si reintegra chi soffre. Soprattutto attraverso la danza: perché nel ballo ci si sorregge a vicenda. Ci si mette in comunicazione, non esistono barriere di classe, siamo tutti alla stessa altezza”.

In Taranta c’è il pianoforte di Luduvico Einaudi. Il vostro approccio alla musica sembra essere su piani diversi.
“Lavoro con Einaudi dal 2009 come musicista nei suoi progetti. Nel 2010 è stato chiamato a dirigere la Notte della Taranta. Da allora abbiamo iniziato a collaborare anche ai miei progetti. E dal punto di vista musicale il terreno comune è il minimalismo: le cellule che si ripetono, con micro-variazioni, si avvicinano molto all’ipnotismo proprio della Taranta”.

Avete musicato una poesia di Erri De Luca, Sola andata, e lui ha scritto un’introduzione per il vostro disco
“Si tratta di una storia d’incontri. De Luca era diventato amico di mio padre che gli ha chiesto se noi potevamo musicare Sola andata. De Luca è stato entusiasta e ha poi proposto a una casa cinematografica di occuparsi del video. E qui nasce anche il nostro incontro con Alessandro Gassman che ha girato il videoclip”.

Il vostro successo all’estero è consolidato. In Italia esiste ancora un pregiudizio “nostalgico” sulla musica popolare?
“Sicuramente c’è una maggiore attenzione all’estero sulla world music. Basta sintonizzarsi su una radio italiana o su una radio francese. In Italia sì, c’è un un pregiudizio folkloristico: tra feste di piazza a tarallucci e vino e operazioni nostalgia.

La difficoltà è spiegare che queste sono operazioni in cui certo, si utilizzano strumenti, stilemi e linguaggi legati al passato. Ma non è questo l’importante: diventano solo un mezzo per raccontare il presente. Il Canzoniere è un gruppo del tutto contemporaneo”.

 

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La Stampa: Il Canzoniere torna in Italia

L’affascinante dicotomia tra tradizione e modernità del Canzoniere Grecanico Salentino ritorna in Italia, grazie ad un nuovo tour

di MAURIZIO AMORE (NEXTA)

Dopo Glasgow, Budapest, Bruxelles, Zurigo, uno dei più importanti e riconosciuti gruppi di musica popolare italiana sta per sbarcare in Italia con il suo tour. Si tratta del Canzoniere Grecanico Salentino, il gruppo che reinterpreta in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale. La band capitanata da Mauro Durante (voce, percussioni, violino) annovera al suo interno alcuni tra i migliori artisti pugliesi come Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Maria Mazzotta (voce, percussioni), Giancarlo Paglialunga (voce, tamburello), Massimiliano Morabito (organetto), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti, fiati popolari) e Silvia Perrone (danza).

Il prossimo 26 Febbraio il Canzoniere comincerà dal Livello 11/8 di Trepuzzi (Lecce) la fase italiana della sua tournée, per poi toccare il 27 febbraio il Folk Club di Torino, il 28 febbraio l’Arci Bellezza di Milano e infine il primo marzo l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Nel corso dei concerti la band presenterà in anteprima al pubblico il nuovo album che celebra i quarant’anni dalla fondazione. “Quaranta” uscirà così il 7 aprile come coronamento di un percorso iniziato dal fondatore Daniele Durante nel 1975. In realtà si tratta del terzo disco di un nuovo corso impresso nel 2007 dal figlio Mauro, oggi trentenne, che da allora ha preso in mano le redini del gruppo per dargli una nuova direzione e una nuova linfa.

L’album. “Quaranta” è stato anticipato dal singolo “Sola Andata”, composto da Daniele e Mauro Durante su testo dello scrittore Erri De Luca. Un brano commovente e quanto mai attuale che affronta il tema degli immigrati che arrivano nel nostro paese dopo lunghe e rischiose traversate via mare. Alla realizzazione dell’album hanno partecipato il pianista e compositore Ludovico Einaudi, il cantautore francese Piers Faccini, la Fanfara Tirana e il bassistaValerio Combass. In questa nuova opera violino, tamburelli, corde, organetto e fiati creano soluzioni musicali mai scontate mescolando passato e presente e diventando baluardo di una tradizione che si rinnova. Un piccolo gioiello, insomma, per lo più in dialetto salentino e in griko con sporadiche incursioni nell’italiano e nell’inglese, in bilico tra tradizione e innovazione. Ricordiamo infine che il video clip, che è valso al Canzoniere il premio “Arte e diritti umani 2014” di Amnesty International Italia, è stato girato magistralmente sulle coste leccesi da Alessandro Gassman.

 

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FIVE STARS review – Traditional dance music made rows of seats an unnecessary impediment

recensione a ★★★★★ del nostro concerto a Glasgow per Celtic Connections sul The Scotland Herald! “la musica da ballo tradizionale ha reso le file di posti a sedere un impedimento non necessario”

CELTIC CONNECTIONS: REVIEW read the full article

Canzoniere Grecanico Salentino,

O2 ABC, Glasgow

Keith Bruce

FIVE STARS

Boasting a name longer than one understands racehorses are permitted, Canzoniere Grecanico Salentino (CGS) hail from the heel of the boot of Italy in Puglia and sing in a mixture of Salentino and modern Italian. Their presence in the city for the first time is precisely what makes Celtic Connections special. As well as a moving contemporary song about the migrants perilously arriving in their country today (its title translated by leader Mauro Durante as One Way Ticket), the sextet, joined for some of the set by a very lovely dancer, play traditional dance music that made the rows of seats installed in the venue an unnecessary impediment.

With three very different and very fine singers in their number as well as virtuosi on pipes, whistles, button accordian, fiddle, bouzouki and tamburello, CGS are like a Mediterranean version of the high energy Quebecois groups we have seen and heard in previous years. Durante’s party-piece of tuned feedback on a solo for tambourine and Shure SM57 microphone was a first in my listening experience however.

If CGS are hot, support act Complete are effortlessly cool. A sharply-suited acapella quartet from South Africa, who have been mentored by Hugh Masekela and Ladysmith Black Mambazo’s Joseph Shababala, they too are in the city for the first time, and it is unlikely the festival will contain anything more multi-cultural than their version of My Yiddishe Mama, or their take on Gaelic waulking song.

And if the showstopping I Love My Beautiful Woman is available as a download, I hereby instigate a campaign for our new favourite boy band to have the Valentine’s Day Number One.