Month: October 2015
L’Internazionale: Mandolini autoavveranti
di Pier Andrea Canei
2. Canzoniere Grecanico-Salentino, Made in Italy
“Spaghetti, pizza, mandolino”, una tarantella zufolata, tamburelli e fiati popolari a manetta, il testo di Piers Faccini che gioca con i luoghi comuni, e la grande formazione salentina che gioca di fino. Così come altrove nell’imperdibile album Quaranta (che sono gli anni di attività) rende giustizia poetica ai boat people del Mediterraneo, s’attacca ai gasdotti, scava nelle ombre di un mondo chiuso e nei dì di festa se la suona e canta con Ludovico Einaudi e i fiati di Fanfara Tirana. Taranta immersiva, e magistrale musica popolare.
LesInrocks: 10 albums pour célébrer la Méditerranée
La Méditerranée n’est pas seulement la mangeuse d’hommes de la tragédie contemporaine. Elle reste un formidable creuset d’invention et les musiciens qui peuplent ses rives continuent à partager leurs voix et leurs rythmes.
Canzoniere Grecanico Salentino, Quaranta
Le Canzoniere a 40 ans cette année et, si la plupart de ses membres actuels n’étaient pas nés quand le groupe s’est formé, tous ont tenu à fêter dignement cette entrée dans la maturité. La formule ne change pas : de la tarentelle, bien sûr, des tambourins, des violons et des chœurs, et la voix bouleversante de Maria Mazzotta pour mener le cortège au divin. A l’ombre de la fête peut aussi surgir la tragédie contemporaine, ainsi lorsque résonnent les vers d’Erri de Luca et que sont évoquées les marées de souffrances qui se multiplient en Méditerranée. Cette entrée dans la quarantaine est donc à la fois gaie et grave, enjouée et inquiète, à fleur de peau et immensément touchante.
Four stars for our new album Quaranta on the guardian
(Ponderosa/Discovery)
You wait for months for an album that will cure tarantula bites, and then two come along at once. Last week saw the release of Ludovico Einaudi’s Taranta Project, which reworks the hypnotic folk dance music of south-east Italy that is traditionally reputed to have such power. Now comes a powerful and varied set from Canzoniere Grecanico Salentino, who were among the celebrity cast taking part in Einaudi’s project, but here mix traditional influences with angry new political songs. Their starting point is the pounding tamburelloframe drum, which is matched against edgy, attacking harmony vocals and a swirling instrumental lineup that includes bouzouki, violin, accordion and bagpipes. There are fiery dance pieces, wailing unaccompanied vocal harmonies, and, best of all, the thoughtful and angry Solo Andata (“one-way ticket”), a lament for migrants dying in the Mediterranean as they try to reach Italy, that ends with a frenzied violin work-out.
Télérama.fr CGS à Paris
Canzoniere Grecanico Salentino
En quarante ans, ce collectif pionnier venu des Pouilles a considérablement rajeuni les rythmes frénétiques de la pizzica, une forme ancienne de l’exorcisante tarentelle. Sur le disque anniversaireQuaranta, la transe est moins souvent allègre : plus lents, leurs chants n’en sont que plus lancinants et portent en écho le lyrisme exalté des ballades celtes.
CGSZINE
Radio3, Alza il Volume con Valerio Corzani del 30.04.2015
(Italiano) I fenomeni del “quarantismo”
RAI News24, “Sola Andata” Canzoniere Grecanico Salentino – 20.04.2015
“Quaranta”, il nuovo album del Canzoniere Grecanico Salentino che celebra quarant’anni di uno dei più importanti e riconosciuti gruppi di musica popolare italiana. Il coronamento di un percorso iniziato dal fondatore Daniele Durante nel 1975, ma anche il terzo disco di un nuovo corso impresso nel 2007 dal figlio Mauro, oggi trentenne, che da allora ha preso in mano le redini del gruppo. Quaranta è anticipato dal singolo “Sola Andata”, composto da Daniele e Mauro Durante su testo dello scrittore Erri De Luca. Un brano commovente e quanto mai attuale che affronta il tema degli immigrati che arrivano in Italia dopo lunghe e rischiose traversate via mare. Il video clip, che è valso al Canzoniere il premio Arte e diritti umani 2014 di Amnesty International Italia, è stato girato sulle coste leccesi da Alessandro Gassman e vede per la prima volta la partecipazione dello scrittore napoletano. L’intervista di Fausto Pellegrini – See more
Il Manifesto: Quell’esperanto gioioso di note
Musica. È uscito il nuovo album del Canzoniere Grecanico che celebra i quarant’anni di carriera
A marzo erano ad Adelaide, Australia. Da lì hanno continuato a seguire la rotta musicale di un tour che, oltre ad Australia e Nuova Zelanda, li porterà in Belgio, Francia, Svizzera, Germania. Terre di migranti del passato, migliaia di italiani tra loro; terre di migranti del presente, facce e storie diverse accomunate dalla necessità disperata di un futuro. Quando, dal palco di un teatro o di un festival, i sette del Canzoniere Grecanico Salentino faranno scendere in platea Solo andata, è facile immaginare sugli occhi dei migranti del passato e del presente ombre impossibili da cancellare. Il testo porta la firma di Erri De Luca «Da qualunque distanza arriveremo, a milioni di passi/ Noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso/ Spaliamo neve, pettiniamo prati/ battiamo i tappeti, raccogliamo il pomodoro e l’insulto/ Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo/ noi siamo il rosso e il nero della terra/.» Di De Luca sono anche le righe dell’introduzione all’album Quaranta, appena uscita (Ponderosa Music & Art), che il Canzoniere ha realizzato per i suoi quattro decenni di attività: dodici brani a spartirsi la scena, alternando piccoli inni all’amore come Respiri, alla ritrita iconografia del Bel Paese con I love Italia; i versi ‘indiavolati’ di Taranta a quelli in griko (antica lingua di Puglia, Basilicata e Calabria, parlata ormai da pochissimi) di Pu e to rodo t’orio, Dove la rosa è bella.
Si narra, poi, in No Tap, di contadini un tempo piegati a lavorare i campi e che oggi si vorrebbero proni davanti a una condotta del gas «Vi porto il lavoro/ Vi porto il futuro/Un futuro sicuro/ Se tu ti pieghi, se tu ti chini/ vedrai che sviluppo/ Lo sviluppo del mio gaz/». Ziccate, Tieniti, ricorda un padre che dalla faticosa semina della campagna ricavava di che vivere. Allineato alla modernità dei tempi, il figlio si vanta «Io invece alla campagna di mio padre/ ho piantato il fotovoltaico/ Non zappo, non lavoro e guadagno soldi/ E se squaglio la terra me ne fotto/».
Va detto: tradurre, qui, i testi, non rende giustizia alle sfumature e ai colori di quelli originali. I quattro concerti italiani hanno offerto al pubblico un gruppo che, pur continuando la strada aperta nel 1975 dal fondatore Daniele Durante, ha impresso, con il figlio Mauro, dal 2007, una svolta in cui i riferimenti all’attualità trovano spazio più ampio. Cambiare non significa stravolgere. Il corpo e l’anima del Canzoniere continuano ad affidarsi alla voce, alle percussioni e al violino di Mauro Durante; all’organetto e altre tastiere di Massimiliano Morabito, alla voce spettacolare di Maria Mazzotta, alla chitarra e al bozouki di Emanuele Licci, ai tamburelli e all’inimitabile timbro vocale cartavetrato di Giancarlo Paglialunga.
Cui si uniscono, con armonia di intenti artistici e complicità, la zampogna, i fiati popolari, i flauti, l’armonica del giovane talento Giulio Bianco; le movenze coreografiche, mai specchietto per le allodole, di Silvia Perrone. L’importanza dell’album emerge anche dal nome di chi lo ha prodotto, Ian Brennan, vincitore nel 2012 di un Grammy per Tassili dei Tinariwen, e di chi ha collaborato: oltre a Erri de Luca, Fanfara Tirana, Ludovico Einaudi, il bassista Valerio Combass, il cantautore francese Piers Faccini.
Il linguaggio della musica è un esperanto che, nel concerto al Folk Club di Torino, una delle date italiane del tour sostenuto dal gruppo, univa i presenti. Tutta la gente parlava: ballando e unendosi senza paura di stonare al Rirollalla lanciato da Paglialunga. Quarant’anni di Canzoniere non sono passati invano. Anzi. Si sente, si vive, si vede.






























